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Lunedì 14 settembre iniziano i lavori di Algorithmic Data Analytics, il nuovo gruppo di ricerca creato all’interno della Fondazione ISI di Torino e coordinato da Francesco Bonchi. In un mondo caratterizzato dalla moltiplicazione delle informazioni – sempre più amplificata dalla spinta della rivoluzione digitale e dalla diffusione dei social media – la capacità di raccogliere, analizzare e interpretare dati è ormai un fattore decisivo per il progresso della società, in settori cruciali come la scienza, l’educazione, la sanità, l’economia, l’informazione, le politiche pubbliche.
La data science assume dunque un ruolo di primo piano per la ricerca scientifica e il gruppo Algorithmic Data Analytics nasce con l’obiettivo di esplorare in profondità l’universo algoritmico dei dati, proponendo nuove soluzioni ai problemi del presente e tracciando percorsi innovativi per affrontare meglio le sfide del futuro. Il nuovo team lavorerà in sinergia con gli altri gruppi di Fondazione ISI, consolidando quell’approccio multidisciplinare e quella passione per la ricerca di base che hanno reso l’istituto torinese una delle realtà più dinamiche a livello internazionale nello studio della scienza della complessità.
Nato a San Giovanni Valdarno (Arezzo) nel 1973, Francesco Bonchi si è laureato in Informatica nel 1998 presso l’Università di Pisa, dove ha conseguito il Ph.D nel 2003. Esperto di data mining, social network e social media, anche in relazione alle questioni di privacy legate al reperimento e al trattamento di dati sensibili, è stato Director of Research presso gli Yahoo! Labs di Barcelona, dove ha coordinato il Web Mining Research Group. Sempre nella città catalana è Scientific Director for Data Mining presso Eurecat (Centre Tecnològic de Catalunya) e nel 2016 presiederà la sedicesima edizione della Conferenza Internazionale IEEE sul Data Mining.
3 DOMANDE A FRANCESCO BONCHI
Perché nasce un gruppo come Algorithmic Data Analytics?
Perché l’analisi dei dati è forse il tema più caldo e attuale non solo per la ricerca scientifica ma per la società contemporanea. Se tutti parlano di data science e big data non è per una semplice moda: negli ultimi anni abbiamo assistito a un’esplosione di informazioni come non si era mai verificata in precedenza, un fenomeno che ormai caratterizza la vita quotidiana di milioni di persone. Dal punto di vista dello scienziato, questo significa lo schiudersi di incredibili opportunità in discipline come la sociologia, la fisica, l’economia, le scienze umane. Solo che questi dati bisogna saperli gestire e questo richiede lo sviluppo di nuovi algoritmi. Ci sono problemi di scalabilità: modelli che erano perfetti per gestire un milione di dati vanno in tilt quando ne ricevono un miliardo. E ci sono problemi di espressività: bisogna comprendere il tipo di conoscenza che si vuole estrarre da un’informazione e costruire nuovi strumenti per ottenerla. Questo sarà il compito di Algorithmic Data Analytics.
Quale sarà l’approccio scientifico del gruppo?
Rispetto ad altre realtà internazionali nell’ambito dei Big Data, che spesso focalizzano la loro ricerca sulle domande da porre ai dati e poi utilizzano metodi più o meno standard di analisi per ottenere le risposte, l’obiettivo primario del nostro team sarà indirizzato agli algoritmi e ai metodi di analisi. In poche parole, più che cercare di estrarre le risposte dai dati cercheremo di inventare gli strumenti per rispondere a domande sempre più complesse, per le quali gli strumenti attuali possono risultare inadeguati. Per questo ci posizioneremo in modo trasversale rispetto a tutti gli altri gruppi di lavoro di Fondazione ISI. Oggi l’analisi dei dati è decisiva in quasi tutti i settori della ricerca scientifica. A Torino si svolgono straordinarie ricerche in diversi campi, nei quali spesso si entra in contatto con immense moli di dati: dalla social science all’epidemiologia computazionale, dalla matematica alla scienza dei materiali. Noi ascolteremo le esigenze dei vari gruppi e cercheremo di trovare soluzioni innovative ai loro problemi.
Perché Fondazione ISI?
Perché è una realtà più unica che rara, soprattutto in Italia. Da tempo conosco il lavoro di scienziati come Ciro Cattuto (direttore scientifico della Fondazione ISI) e Alessandro Vespignani (ISI Research Leader), ho partecipato a workshop e summer school legate alla Fondazione e ho avuto il piacere di scoprire un istituto consacrato alla ricerca di base. Nelle mie esperienze passate, per esempio agli Yahoo! Labs di Barcelona, mi sono sempre trovato a dover bilanciare il percorso di ricerca con la necessità di soddisfare obiettivi aziendali e “di prodotto”. Con il nuovo gruppo potrò concentrarmi maggiormente sul versante scientifico della data analytics. Questo non vorrà dire lavorare meno: anzi, sarà il contrario. Abbiamo obiettivi molto ambiziosi, che vanno dal rafforzare i legami con l’ambiente accademico internazionale allo stringere rapporti di collaborazione con il settore privato, sviluppando anche sistemi di analisi dati che possano risultare efficaci per le aziende italiane, oltre che definire progetti di ricerca che rientrino nei programmi scientifici della Commissione Europea. Sarà bello farlo in una struttura d’avanguardia come Fondazione ISI, dove si è in continuo contatto sia con le eccellenze della ricerca internazionale che con quel serbatoio di freschezza e innovazione che arriva dagli studenti. Sono molto contento e non vedo l’ora di iniziare il lavoro.
La Fondazione ISI – Istituto per l’Interscambio Scientifico è un ente di ricerca privato fondato nel 1983, sostenuto da Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, Fondazione CRT – Cassa di Risparmio di Torino e Compagnia di San Paolo. Con una spiccata vocazione allo studio della complessità, settore di cui è leader in campo internazionale, la Fondazione investe in svariati campi di ricerca (fisica, matematica, biologia), con innovativi progetti su Data Science, Social Science and Smart Cities, Computational Epidemiology e Public Health. Fondazione ISI sostiene anche attività di formazione e dal 2008 coordina il Premio Lagrange – Fondazione CRT, massimo riconoscimento internazionale per gli studi sulla complessità.
Twitter:
@ISI_Fondazione
@FrancescoBonchi