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È scattato il conto alla rovescia per l’assegnazione del Premio Lagrange – Fondazione CRT per il 2015. Il riconoscimento – il primo e più importante in ambito internazionale per la Scienza della Complessità – verrà consegnato giovedì 8 ottobre alle ore 17.30, presso il Teatro Vittoria di Torino, in via Antonio Gramsci 4.
Intitolato al grande scienziato e matematico Joseph-Louis Lagrange, il Premio è stato istituito nel 2008 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, con il coordinamento della Fondazione ISI – Istituto per l’Interscambio Scientifico e con l’obiettivo di consolidare il ruolo di riferimento e avanguardia del capoluogo piemontese nell’ambito della ricerca e dello studio dei Sistemi Complessi.
“La scienza della complessità è diventata uno dei settori di ricerca fondamentali per la comprensione della società che ci circonda – costituita di fatto da sistemi socio-tecnici, integrazione sempre più inscindibile fra esseri umani e tecnologie digitali – della sua evoluzione e dell’influenza che questo legame profondo uomo-macchina, inarrestabile ormai nella sua crescita, esercita sulla vita quotidiana delle persone”, spiega il professor Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI. “In particolare sono proprio l’analisi, l’elaborazione, l’interpretazione delle informazioni codificate nell’enorme quantità di dati che di questi sistemi è uno fra i più importanti veicoli di comunicazione (i cosiddetti ‘Big Data – e stiamo parlando di numeri davvero molto grandi, milioni di miliardi di miliardi di byte ogni giorno) che rappresentano la chiave per decifrare l’immenso sistema di relazioni che oggi unisce tutti i cittadini in un’unica, interconnessa società globale. Questo schiude anche nuovi percorsi alle diverse discipline scientifiche – dalla fisica alla medicina, dalla biologia all’informatica – di fatto rompendo le barriere che tradizionalmente le hanno tenute separate. Si tratta di una materia complessa, affascinante, ricca al tempo stesso di sfide concettuali, di insidie e di meravigliose potenzialità, spesso portate alla luce proprio dal lavoro dei vincitori del Premio Lagrange”.
L’approccio multidisciplinare del Premio Lagrange – Fondazione CRT è confermato dal suo palmares, ancora giovane ma già molto trasversale. Nel 2008, il Premio è stato assegnato al matematico russo Yakov Grigorievich Sinai e all’economista britannico William Brian Arthur; nel 2009 il riconoscimento è andato al fisico romano Giorgio Parisi (anticipando di alcuni mesi l’assegnazione allo scienziato italiano di un’altra prestigiosa onorificenza internazionale, la Medaglia Planck); nel 2010, è stata la volta del bioingegnere americano James J. Collins, autore di un rivoluzionario studio, pubblicato sulla rivista “Nature”, sullo zucchero come potenziatore dell’effetto degli antibiotici sui batteri più resistenti; nel 2011, di Albert László Barabási, fisico ungherese (di origine romena e con passaporto statunitense), direttore del Centro di Ricerca per le Reti Complesse alla Northeastern University di Boston e autore di alcuni tra i saggi più brillanti e gli studi più innovativi nel campo della scienza dei sistemi complessi; nel 2012 si sono aggiudicati il premio la studiosa americana di reti sociali Lada Adamic e l’economista francese Xavier Gabaix, due volti giovani e brillanti della ricerca internazionale, simbolo di quella new wave di scienziati che oggi affrontano e studiano le problematiche della società contemporanea con un approccio fresco e interdisciplinare, combinando gli strumenti della ricerca scientifica, l’analisi sull’impatto sociale delle tecnologie e il monitoraggio continuo di un presente sempre più complesso, intrecciato e stimolante; nel 2013 è stata la volta di Duncan J. Watts, ricercatore presso i laboratori Microsoft Research di New York che da oltre dieci anni svolge un ruolo di primissimo piano a livello internazionale nella definizione di nuovi percorsi di analisi sulla scienza delle reti e sui suoi effetti sul comportamento umano. Laureato in fisica in Australia, quindi trasferitosi negli USA, Watts ha gradualmente ampliato la sua area di studi, ricevendo il Ph.D. in Meccanica Teorica e Applicata alla Cornell University e insegnando sociologia alla Columbia University tra il 2000 e il 2007. Ha quindi diretto il gruppo di lavoro sulle Dinamiche Sociali Umane a Yahoo!, passando a Microsoft nell’aprile 2012, in occasione dell’apertura del nuovo laboratorio di ricerca dell’azienda a New York. Nel 2014, infine, il Premio è andato a Mark Newman, leader di ricerca presso il Dipartimento di Fisica e il Centro per gli Studi dei Sistemi Complessi della University of Michigan. Tra le sue pubblicazioni, Networks: An Introduction (Oxford University Press, 2010) raccoglie studi scientifici sulle diverse tipologie di reti e su Internet, mentre The Atlas of the Real World: Mapping The Way We Live (Thames & Hudson, 2010) svela in 366 cartogrammi le strutture numeriche, statistiche e algoritmiche della società e della vita quotidiana (legato alle mappe del sito www.worldmapper.org e realizzato assieme a Daniel Dorling e Anna Barford, il libro è pubblicato in Italia da Zanichelli con il titolo Atlante del mondo globale).
E nel 2015? Il nome del prossimo vincitore sarà annunciato alcuni giorni prima della consegna del Premio. Dopo la cerimonia di giovedì 8 ottobre è in programma una conversazione con il vincitore insieme a Francesco Bonchi, leader di ricerca della Fondazione ISI dove coordina il gruppo di Algorithmic Data Analytics, moderati da Marcel Salathé, associate professor presso la School of Life Sciences & the School of Computer and communication Sciences dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna.
Il Segretario Generale della Fondazione CRT, Massimo Lapucci, introdurrà i lavori sottolineando che: “la Fondazione CRT da oltre dieci anni sostiene attivamente la ricerca sui sistemi complessi attraverso il progetto Lagrange, un programma di valenza strategica coordinato scientificamente dalla Fondazione ISI, sul quale ha investito quasi 38 milioni di euro. Dal 2003 a oggi, il Progetto Lagrange ha finanziato oltre 170 borse di dottorato e assegnato 495 borse di ricerca applicata, sostenendo centinaia di dottorandi e giovani ricercatori nelle università e nelle imprese: un’attività di disseminazione che ha contribuito a far diventare la cultura della complessità un asse portante della ricerca e della scienza del nostro territorio. Con la Fondazione ISI, istituto scientifico di standing internazionale di cui la Fondazione CRT è tra i fondatori, condividiamo l’importanza dell’internazionalizzazione, dell’apertura a un contesto globale e della circolazione delle “best practice”, elementi alla base anche del Premio Lagrange Fondazione CRT”.
Le conclusioni sono affidate a Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI.