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Roma, 14 maggio 2017. Una grande partecipazione di pubblico, con circa 25 mila presenze in quattro giorni (17 mila l’anno scorso) fitti di incontri, dialoghi, presentazioni di libri, spettacoli e laboratori (quest’anno particolarmente affollati da studenti e ragazzi che hanno registrato oltre 3 mila presenze) ha premiato la dodicesima edizione del Festival delle Scienze dedicata al tema del cambiamento, che da quest’anno porta il nome National Geographic Festival delle Scienze, grazie alla partnership con una delle maggiori realtà internazionali impegnata nella ricerca e nella conservazione. Numerosi i sold out registrati grazie alla presenza di grandi nomi della ricerca scientifica come la primatologa Jane Goodall, il fisico Geoffrey West, il paleontologo e borsista di National Geographic Federico Fanti, e le novità di quest’anno con i sorprendenti incontri con i videomaker The JackaL, protagonisti di una conversazione con Roberto Battiston dell’Agenzia Spaziale Italiana e Fernando Ferroni dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con David Weinberger e Davide “Boosta” Di Leo, con Danilo Rea e Alex Braga, e con Patti Smith, che stasera rifletterà sull’impegno sociale e ambientale degli artisti con Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Magazine Italia.
Un’edizione rinnovata dunque, che ha visto a corredo del Festival per la prima volta anche presentazioni di libri tematici, una mostra a tema, la maratona dei documentari targati National Geographic rendendo l’Auditorium per quattro giorni una vera e propria città della scienza e dell’informazione.
José R. Dosal, Amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, non nasconde la propria soddisfazione: «Il Festival cresce nella sua vocazione verso pubblici sempre più ampi e quest’anno l’offerta per i bambini, i ragazzi e le famiglie è stata accolta con grandissima partecipazione. Questo rende evidente il servizio della Fondazione per la città di Roma e per il territorio. I miei ringraziamenti più sentiti ai compagni di viaggio di questa nuova avventura dal MIUR, ASI, INFN, Codice Edizioni e naturalmente National Geographic».
Vittorio Bo, co-direttore del Festival, aggiunge: «Questa edizione ha offerto una grande occasione di confronto sulle sfide che dobbiamo affrontare per il futuro, dal riscaldamento globale alle nuove fonti di energia, dallo sviluppo delle città alla crescita demografica, e grazie alla partnership con National Geographic, ASI e INFN ha consolidato la propria vocazione alla divulgazione scientifica, coniugando contenuti e linguaggi coerenti per il proprio pubblico».
Kathryn Fink, Amministratore Delegato di Fox Networks Group Italy, ha dichiarato: «Sono fiera e felice che National Geographic abbia dato il suo nome al Festival delle Scienze e abbia vissuto queste giornate cosi ricche e partecipate accanto alla Fondazione Musica per Roma. Con il National Geographic Festival delle Scienze abbiamo dato concretezza a un valore per noi fondamentale: la celebrazione dell’ingegno umano, che abbiamo potuto conoscere da vicino grazie ai tanti straordinari talenti che hanno preso parte al Festival in questi giorni».
Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Codice Edizioni e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il National Geographic Festival delle Scienze di Roma è realizzato in partnership con National Geographic, ASI – Agenzia Spaziale Italiana e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in collaborazione con INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con il sostegno di Enel e Nissan: il programma che dall’11 al 14 maggio ha animato l’Auditorium Parco della Musica ha visto protagonista la grande ricerca scientifica italiana e internazionale grazie al confronto con filosofi, psicologi, linguisti, giornalisti, artisti.
La suddivisione in percorsi tematici delle conferenze – Changing Future (sul clima e sul nostro futuro), Global Change (sulla globalizzazione), Next Tech (sull’innovazione nella medicina, nella tecnologia, nella riflessione filosofica), Our Evolution (sui grandi sistemi: dalle metropoli all’universo), Changing Economy (sulle sfide economiche e la lotta contro la povertà) – si è rivelata vincente. Affollati gli incontri dedicati al cambiamento climatico: Douglas Ray e Joanna Haigh hanno riflettuto sulle possibili strategie che l’uomo può adottare per limitare l’intensità del cambiamento climatico, mentre Luca Meini, responsabile delle politiche ambientali di Enel, e Paolo Matteucci di Nissan hanno ragionato sul ruolo e sulla responsabilità delle imprese, sottolineando alcune delle soluzioni adottate dalle aziende più virtuose negli anni recenti. Molto apprezzata la serie su globalizzazione e innovazione digitale, che ha visto protagonisti la filosofa statunitense Ruth Chang (Rutgers University) sul “prendere decisioni difficili” e Geoff Mulgan della Fondazione NESTA sulle potenzialità insite nella ricerca e nello sviluppo delle scienze sociali. Seguitissimo anche l’evento collettivo Come saremo con Luca De Biase, David Weinberger, Telmo Pievani, Salvatore Iaconesi, Oriana Persico e Maria Agostinelli.
Il ricco contenitore dedicato all’innovazione nel campo della tecnologia, della medicina e alla riflessione filosofica ha offerto al pubblico una vasta gamma di temi e prospettive con tanti ospiti che hanno richiamato un pubblico attento e curioso: le linguiste Elly Van Gelderen e Judith Tonhauser, la filosofa Nicla Vassallo, la naturalista e biologa marina dell’Università di Padova Mariella Rasotto, l’astrofisico e scrittore Giovanni Bignami, che ha dialogato con il giornalista Giuseppe Cruciani. Ryan McKay, psicologo della Royal Holloway University of London, si è focalizzato sul cambiamento delle nostre idee, mentre Ramanan Laxminarayan, epidemiologo ed economista, ha sottolineato la necessità di cambiare il nostro approccio nei confronti di microbi e batteri. Il blogger, giornalista ed esperto di cultura digitale Tom Chatfield si è soffermato sul rapporto tra uomo e tecnologia, mentre il filosofo Timothy Williamson (Oxford University) ha sfatato alcuni miti su identità e cambiamento. Molto apprezzati anche gli incontri con Chloé Cipolletta, primatologa italiana che dirige i progetti di ricerca e conservazione di National Geographic in Africa Orientale, e con Ibrahim Cissé, che ha raccontato le ultime scoperte del suo laboratorio di biofisica al Massachusetts Institute of Technology. Molto apprezzata anche la lectio dell’astrofisica Sandra Savaglio, che ha svelato i segreti delle supernovae (nella sezione Our Evolution).
Al programma delle conferenze, National Geographic Festival delle Scienze ha affiancato un’articolata sezione di performance, presentazioni di libri e serie tv. Come lo spettacolo Il maschio inutile, in cui la Banda Osiris ha proposto una terapia d’urto a base di scienza e musica live per spiegare le ragioni dell’esistenza dei maschi (con il contributo eccezionale del filosofo della biologia e esperto di evoluzione Telmo Pievani e dello storyteller Federico Taddia) e i due appuntamenti dedicati alla proiezione di altrettante serie televisive prodotte da National Geographic, l’anteprima a inviti di Genius e la maratona di Marte.
In questi quattro giorni la scienza si è potuta anche imparare divertendosi: diversi spazi dell’Auditorium hanno infatti ospitato laboratori, workshop, spettacoli e altri appuntamenti pensati per i ragazzi, le scuole, le università e più in generale il mondo educational, che sono stati particolarmente apprezzati. Tra questi l’evento speciale FameLab Italia – Finale Nazionale 2017, il talent show della scienza nato nel 2005 nel Regno Unito e organizzato In Italia con il coordinamento di Psiquadro, presentato al Festival in collaborazione con British Council e Cheltenham Festivals, e lo spettacolo-conferenza Starlight – Settemillimetridiuniverso, prodotto dalla compagnia teatrale Zelda in collaborazione con INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, di e con Filippo Tognazzo. La grande novità dell’edizione 2017 è stata la serie di workshop organizzati da FablabforKids, in collaborazione con realtà romane come CodemotionKids e Minimakers. Dai robot alle stampanti 3D, dalle macchine elettriche alle lezioni di codice, per quattro giorni i giovani visitatori di National Geographic Festival delle Scienze hanno potuto scoprire alcuni degli orizzonti su cui si muove oggi l’innovazione fai-da-te in campo informatico, elettronico e digitale. Su un altro versante della scienza, quello dello studio dei fossili, i ragazzi hanno potuto incontrare il paleontologo e borsista di National Geographic Federico Fanti, protagonista di una serie di incontri.
Il Festival prosegue fino a stasera con numerosi incontri che vedranno protagonisti, tra gli altri, John-Paul Flintoff (Come cambiare il mondo, alle 17 in Sala Petrassi), l’economista indiano Abhijit Banerjee e il filosofo Rob Reich, che si confronteranno sul reddito di base (alle 19 in Sala Petrassi). Gran finale alle 21 con Time for change, con la cantante e poetessa rock Patti Smith in dialogo con Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Magazine Italia in Sala Petrassi, e con 1927 – Monologo quantistico di e con Gabriella Greison in Sala Sinopoli.
Anche quest’anno il Festival è stato trasmesso in diretta dall’Auditorium da Radio3 Scienza, con interviste ai protagonisti della manifestazione. Una novità è stata la collaborazione con Radio Dimensione Suono Due. L’audio delle conferenze sarà presto disponibile in podcast sul sito www.auditorium.com.