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I premi Nobel Didier Queloz (Fisica), Peter John Ratcliffe (Medicina) e Orhan Pamuk (Letteratura), gli astronauti Maurizio Cheli e Luca Parmitano e la festa della Scienza a Padova.
2 settembre 2022. Ambiente, astronomia, musica e divulgazione. Sono alcune delle parole-chiave che caratterizzano il palinsesto degli eventi celebrativi di settembre per gli 800 anni dell’Università di Padova, anteprima di un autunno che si preannuncia ricco di iniziative, sorprese e ospiti prestigiosi. Il mese si apre lunedì 5 settembre a Palazzo Zuckermann con il dialogo tra Telmo Pievani e Umberto Curi che prende spunto da Planet Book, il volume in cui gli studenti dell’Università commentano duecento fotografie d’autore, ispirate al tema dell’emergenza ambientale. Mercoledì 7 settembre i riflettori si spostano a Palazzo del Bo, dove prende il via il convegno internazionale 800 anni di spazio all’Università di Padova, con la partecipazione di studiose e studiosi da tutto il mondo e – in un evento speciale, la sera di mercoledì – degli astronauti Maurizio Cheli e Luca Parmitano. Giovedì 8 settembre la protagonista diventa la musica, con il concerto inaugurale del Festival Pianistico Internazionale Bartolomeo Cristofori, quest’anno dedicato al compleanno dell’Università e a un affascinante percorso parallelo tra le note, l’arte e le scienze (fino al 20 settembre). Martedì 13 settembre l’Aula Magna dell’Università accoglierà invece la lectio “Rivoluzione degli esopianeti, sulle orme di Galileo” dell’astronomo svizzero Didier Queloz. Premio Nobel per la Fisica nel 2019 (proprio per la scoperta di un esopianeta, un pianeta che orbita attorno a una stella diversa dal Sole, 51 Pegasi b), Queloz sarà il primo della lunga serie di premi Nobel che arricchiranno con i loro interventi il cartellone autunnale dell’Ottocentenario. Già venerdì 30 settembre ne sono attesi altri due, protagonisti nello stesso giorno: il medico britannico Sir Peter John Ratcliffe, Nobel per la Medicina nel 2019, e lo scrittore turco Orhan Pamuk, Nobel per la Letteratura nel 2006.
Ma settembre sarà anche il mese delle mostre, da Lo spazio di Padova (inaugurata sabato 3 alla Galleria Cavour e legata al convegno internazionale 800 anni di spazio all’Università di Padova, e L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte dal Medioevo alla Contemporaneità, che aprirà il sabato 24 al Palazzo del Monte di Pietà) e della divulgazione scientifica (Science For All – la festa della Scienza a Padova da lunedì 26 settembre a domenica 2 ottobre).
IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO (E LE ANTICIPAZIONI PER L’AUTUNNO)
A come Ambiente
Pur in un periodo globalmente assai complesso – infestato da emergenze sanitarie e militari, economiche ed energetiche – la più grande sfida del futuro rimane quella legata alla salute del nostro pianeta. Lunedì 5 settembre alle ore 21.15 a Palazzo Zuckermann, nell’ambito del Castello Festival, ne parleranno l’evoluzionista e filosofo della scienza Telmo Pievani e il filosofo Umberto Curi, in un dialogo sull’emergenza climatica che parte dal volume Planet Book. Pubblicato da Contrasto e realizzato in collaborazione con l’Università di Padova, il libro raccoglie 200 fotografie d’autore sul tema della crisi ambientale (scattate da artisti come Sebastião Salgado, Frans Lanting, Paolo Pellegrin, Mikheal Subtosky, Jonas Bendiksen, Matthew Abbott, George Steinmetz), commentate da 40 studenti di diversi corsi di laurea dell’Università di Padova. Un progetto innovativo e sostenibile anche nella confezione editoriale (il volume è prodotto con carta, inchiostri e adesivi del tutto naturali), che – come spiega il curatore Pievani nell’introduzione – nasce dalla “speranza che la potenza rivelatrice di queste fotografie, ciascuna delle quali è un’interpretazione della complessa transizione in corso, unita agli sguardi delle ragazze e dei ragazzi del XXI secolo, possa fare una piccola ma significativa differenza nelle menti aperte di tutti noi”.
I grandi eventi: 800 anni di spazio, scienza, rivoluzione e libertà
Dalla Terra, lo sguardo si alza verso le stelle. È così dalla notte dei tempi, ma il convegno internazionale in programma dal 7 al 9 settembre a Palazzo Bo si concentrerà soprattutto sugli ultimi otto secoli. Intitolato 800 anni di spazio all’Università di Padova, l’evento celebrerà da un lato i traguardi raggiunti nel campo della ricerca, della tecnologia, delle scienze umane, dell’arte e dell’innovazione da un ateneo che – tra i tanti passaggi eccezionali della sua lunga storia – ha ospitato Galileo Galilei per «li diciotto anni migliori di tutta la mia età» e da quasi 250 anni scruta e studia il cosmo attraverso l’Osservatorio Astronomico della Specola; dall’altro, il convegno approfondirà diversi aspetti del futuro dell’esplorazione dello spazio: l’impatto sulla vita di tutti i giorni, le novità tecnologiche e scientifiche, il crescente ruolo delle donne nel campo delle scienze spaziali.
La cerimonia d’apertura si terrà la mattina del 7 settembre nell’Aula Magna, alla presenza della rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli, del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Giorgio Saccoccia e del presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Marco Tavani. Il programma accademico/scientifico sarà distribuito nell’arco delle tre giornate e avrà tra gli speaker Bernard Foing (ILEAWG & EuroMoonMars), David Williams (NASA Goddard Space Flight Center) e Jacques Arnould (Centre National d’Etudes Spatiales – CNES). La sera del 7 settembre è previsto un evento speciale, alle ore 21 nella Sala dei Giganti, con la partecipazione di due degli astronauti italiani che negli ultimi trent’anni hanno preso direttamente parte a missioni spaziali internazionali, Maurizio Cheli (primo mission specialist italiano nella Missione Sts-75 nel 1996) e, in collegamento dal NASA Johnson Space Center di Houston, Luca Parmitano (impegnato sia nelle Expedition 36/37 nel 2013 che nelle Expedition 60/61 tra il 2019 e il 2020, nell’ultima delle quali è stato il primo comandanteitaliano). L’incontro sarà moderato da Telmo Pievani e dal direttore dell’Osservatorio Astronomico di Padova Roberto Ragazzoni. La Sala dei Giganti è già da tempo “sold out”, ma l’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ottocentenario (www.youtube.com/c/Eventi800unipd).
Il convegno 800 anni di spazio all’Università di Padova, il cui comitato tecnico-scientifico è presieduto dalla professoressa Sofia Pavanello, sarà accompagnato dalla mostra Lo spazio di Padova – Scienza, tecnologia, innovazione, arte(dal 3 al 15 settembre in Galleria Cavour) e rappresenta il primo di una serie di grandi contenitori che – alternando i linguaggi della divulgazione, della ricerca scientifica e del racconto storico – si succederanno e intrecceranno lungo i prossimi mesi nel cartellone dell’Ottocentenario.
Dal 26 settembre al 2 ottobre debutterà Science For All, una nuova manifestazione per comunicare la scienza in modo semplice e divertente, con oltre sessanta appuntamenti gratuiti rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado (esperimenti, giochi, quiz, laboratori, visite). Nei pomeriggi e nelle sere del 30 settembre e dell’1 ottobre le ricercatrici e i ricercatori dell’Ateneo incontrano tutti i curiosi nelle sedi di Palazzo del Bo, del Complesso Beato Pellegrino e del meraviglioso Orto botanico dell’Ateneo, patrimonio mondiale UNESCO. Mentre per la giornata conclusiva, domenica 2 ottobre, sono aperte al pubblico alcune sedi museali dell’Università, oltre all’Orto botanico stesso.
Tra settembre e dicembre si completerà il viaggio di 8×8: Otto storie per otto secoli, il ciclo di eventi multidisciplinari che lega la vita dell’Università a quella della città attraverso una suddivisione per secoli (gli appuntamenti sono tutti di sabato: il 17 settembre è protagonista il Seicento, l’8 ottobre il Settecento, il 5 e il 19 novembre l’Ottocento e il 17 dicembre il Novecento). Un’altra prospettiva per raccontare la storia dell’ateneo è quella che sarà adottata da Rivoluzioni, in cui le vite di quattro celebri studenti dell’Università di Padova saranno presentate da altrettante personalità della cultura e della scienza contemporanea. Si partirà il 28 ottobre con La rivoluzione della medicina di Andrea Vesalio raccontata dal musicista/attore David Riondino, quindi sarà la volta del geologo Mario Tozzi alle prese con Niccolò Copernico (5 novembre, La rivoluzione del cielo), del cantante/attore Moni Ovadia all’inseguimento di Luigi Meneghello (15 novembre, La rivoluzione del linguaggio) e del musicologo/saggista Sandro Cappelletto che affronterà l’istrionica figura di Giacomo Casanova (29 novembre, La rivoluzione dei costumi). Ogni appuntamento sarà completato da un momento musicale, a cura della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius.
Il programma completo delle celebrazioni autunnali si arricchirà con altri progetti di ampio respiro, i cui dettagli saranno annunciati nei prossimi mesi. Tra questi, il ciclo Europa delle libertà, che tra novembre e dicembre prenderà spunto dalla parola-simbolo dell’Università di Padova (libertà, presente anche nel motto Universa Universis Patavina Libertas) per riflettere sulle molteplici sfide a cui è chiamato oggi il Vecchio Continente; il viaggio di Libera il tuo futuro: Padova nel mondo, che porterà l’ateneo, i suoi professori e le sue storie a visitare le sedi degli Istituti Italiani di Cultura all’estero della Farnesina (prossima tappa il 6 ottobre a Madrid, seguiranno Berlino, Tunisi, Oslo, Stoccolma, Dakar e Parigi); e il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica 2022, la cui cerimonia di assegnazione si terrà il 15 ottobre nell’ambito del Galileo – Festival della Scienza e dell’Innovazione.
I grandi ospiti: Premi Nobel e non solo
La storia dell’Università di Padova è anche quella di un luogo che nel corso dei secoli ha attirato scienziati, ricercatori, studenti e studiosi provenienti da tutto il mondo, coinvolti in un costante e reciproco scambio di conoscenze e saperi. Quest’aspetto è ricordato in particolare dalla straordinaria Sala dei Quaranta di Palazzo Bo, con i ritratti di famosi studenti dell’ateneo realizzati dall’artista Gian Giacomo del Forno. Il ruolo dell’Università come centro propulsore di incontri, libertà, scambi e diffusione della cultura si rinnova anche nell’anno dell’Ottocentenario, con il ricchissimo programma di lectio e dialoghi che nei prossimi mesi porterà in città cinque premi Nobel e altri illustri relatori.
13 settembre
Didier Queloz, astronomo, Svizzera. Premio Nobel per la Fisica nel 2019.
30 settembre
Peter John Ratcliffe, nefrologo, Gran Bretagna. Premio Nobel per la Medicina nel 2019.
Orhan Pamuk, scrittore, Turchia. Premio Nobel per la Letteratura nel 2006. Dialogo su Le notti della peste con Telmo Pievani.
14 ottobre
Mary Beard, scrittrice, «la più famosa classicista della Gran Bretagna» (The Guardian, 2008). Padua Freedom Lecture.
15 novembre
Adam Guy Riess, fisico, Stati Uniti. Premio Nobel per la Fisica nel 2011.
21 novembre
Steve Cowley, fisico, Gran Bretagna. Direttore del Princeton Plasma Physics Laboratory.
24 novembre
Paul Nurse, biochimico, Gran Bretagna. Premio Nobel per la Medicina nel 2001.
Gli spettacoli e le mostre: tra musica, teatro e arte
Nato nel 2018 come tributo al genio innovatore di Bartolomeo Cristofori (il liutaio padovano vissuto tra Seicento e Settecento, inventore del fortepiano, precursore del pianoforte), il Festival Pianistico Internazionale Bartolomeo Cristoforiquest’anno si sposa idealmente all’Ottocentenario dell’Università di Padova. Il tema scelto è infatti “Universi Musicali – 800 anni di Storia, 800 di Università, 800 di Musica”, con un programma che prevede giornate tematiche dedicate alle Scuole dell’Università (Medicina, Letteratura, Filosofia, Matematica), esplorando i luoghi storici della città. Dopo l’inaugurazione di giovedì 8 settembre al Palazzo della Ragione, con il concerto “Musica e storia: da Beethoven a Shostakovich”, eseguito dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Wolfram Christ con Georgy Tchaidze solista al pianoforte, il festival affronterà rapporti e suggestioni tra musica e filosofia (9 settembre), matematica (10 settembre), poesia (11 settembre), bioetica e medicina (16 settembre). Tanti gli appuntamenti speciali, dall’omaggio multidisciplinare all’attrice e scrittrice Isabella da Padova (con Anna Fusek al pianoforte, Gianluca Geremia al liuto e la danzatrice/coreografa giapponese Yui Kawaguchi, il 17 settembre al Teatro del Seminario) al primo tassello dell’esecuzione integrale dell’opera di Fryderyk Chopin, affidata alla pianista padovana Leonora Armellini, di recente premiata proprio al prestigioso Concorso Internazionale Chopin di Varsavia. L’inizio del ciclo, che durerà diversi anni, coinciderà con il concerto finale del festival, il 20 settembre nella Sala dei Giganti. Numerosi i grandi interpreti italiani e internazionali (Lucas Debargue, Vincenzo Maltempo, Filippo Gorini), che per due settimane trasformeranno Padova nella capitale mondiale del pianoforte.
La musica tornerà protagonista in diverse occasioni: dall’incontro/concerto con ospiti a sorpresa del 4 ottobre al Parco della Musica (dedicato a studenti e studentesse) alla performance N-ice Cello di Giovanni Sollima del 9 dicembre al Teatro Verdi, uno spettacolo unico in cui il carismatico e virtuoso musicista siciliano suonerà letteralmente un “violoncello di ghiaccio”, accompagnato – all’esterno di una bolla refrigerata – dalla Piccola Orchestra Lumière. Una serata di non sola musica, anche intrecciata a riflessioni sul cambiamento climatico, sulla biodiversità e sulla libertà.
Sempre il Verdi farà da casa a due incursioni nel mondo del teatro: il 22 novembre con Vesalio: La fabrica dei corpi (rappresentazione prodotta da TOP – Teatri Off Padova) e il 13 dicembre con Pa’, una nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto e prima nazionale con la regia di Marco Tullio Giordana e l’interpretazione di Luigi Lo Cascio. L’omaggio a Pier Paolo Pasolini che durerà fino al 18 dicembre al Verdi intreccerà le celebrazioni per l’Ottocentenario di Padova con quelle a cifra tonda che ricorrono nel 2022: i 100 anni dalla nascita del grande poeta, scrittore, regista e intellettuale friulano.
Sul versante delle mostre, invece, già a settembre l’appuntamento è doppio. Oltre a Lo spazio di Padova(l’esposizione abbinata al convegno 800 anni di spazio all’Università di Padova), sabato 24 apre al pubblico L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte dal Medioevo alla Contemporaneità. Allestita al Palazzo del Monte di Pietà fino al 26 febbraio 2023, la mostra collegherà le due dimensioni dell’arte e della psicologia della percezione, rendendo omaggio anche a un importante movimento artistico del Novecento nato proprio tra le mura dell’ateneo patavino, il Gruppo N.
PADOVA 2022
Tra gli atenei più antichi e prestigiosi al mondo, l’Università di Padova festeggia nel 2022 gli ottocento anni dalla sua fondazione, la sesta più antica al mondo. Un viaggio lungo 18 mesi che, iniziato a ottobre 2021, prosegue fino al 2023 e si dispiega in un calendario ricco di eventi: inaugurazioni, cerimonie, conferenze, incontri di divulgazione scientifica, eventi pubblici, manifestazioni, pubblicazioni dedicate, congressi, performance, spettacoli, concerti, esposizioni, itinerari, visite guidate, laboratori e installazioni.
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