CATEGORIA Fiere
I perché e i percome di una miriade di orizzonti: si parte!
Con oltre 200 fra incontri, laboratori, presentazioni e workshop, Tempo di Libri dà un caloroso benvenuto ai lettori più giovani, da 0 a 18 anni fino agli studenti universitari, da soli, con gli amici, in compagnia degli insegnanti o con la famiglia: un programma su misura per ogni tipo di passione e curiosità, con occasioni per divertirsi, cimentarsi in attività nuove e approfondire tanti argomenti diversi.
Il viaggio è in effetti già iniziato per tanti studenti: sono quelli delle scuole elementari, medie e superiori che, già a settembre, hanno aderito a Il Gioco dei Perché, l’iniziativa della Fiera ispirata a I perché di Dino Buzzati, la rubrica che lo scrittore e giornalista bellunese teneva sul “Corriere dei Piccoli”. E sempre alla figura di Buzzati è dedicato, sabato 10, un focus a cura di Marco Missiroli. La prima parte del progetto si è svolta in classe, dove insegnanti e alunni hanno raccolto i loro “perché”. Ora è tempo di andare a caccia delle risposte nei laboratori in Fiera, con la collaborazione di scrittori, illustratori, animatori ed educatori. Ecco allora alcuni degli ospiti coinvolti e le domande alle quali sono chiamati a rispondere: giovedì 8 alle 10.30 Paolo Chiappero (“Perché i grandi quando dicono forse vogliono dire mai?”; scuola elementare), Gisella Laterza (“Perché le mosche hanno sei zampe?”; scuola elementare), Marta Morazzoni (“La mia insegnante mi ha detto che oggi il mondo è dominato tutto dalla violenza. (…) Secondo te ha ragione?”; liceo linguistico), Silvia Zucca (“Perché noi bambini giochiamo, e i grandi no?”; scuola elementare). Alle 11.30 è la volta di Giuseppe Lupo (“Perché i grandi quando parlano con noi si dimenticano sempre di essere stati bambini, di avere avuto anche loro la “giornata nera” in cui non va mai bene niente?”; scuola elementare), seguito da Gianni Biondillo alle 12.30 (“Perché i grandi quando dicono “forse” vogliono dire “mai?”; scuola elementare) e alle 13.30 (“A proposito dell’esame di licenza media ho molto timore di non essere promosso, anche se sono uno dei più bravi della classe”; scuola media), e da Andrea Vitali, sempre alle 13.30 (“Dopo il volo degli americani sulla Luna ho sentito dire che la Luna non è più quella di prima, che ha perso ogni bellezza e non significa più niente. Tu che cosa dici?”; scuola elementare). Venerdì 9 alle 10.30 tocca ad Alessandro Zaccuri (“A scuola io ho detto che il coraggio è una virtù e i mio professore ha detto che non è vero. Chi dei due ha ragione?”; scuola media) e Sarah Spinazzola (“Ho litigato con un mio compagno perché lui diceva che i maghi e le fate esistono ancora, e io invece sostengono che sono tutte delle storie e, anche nei tempi antichi, maghi, fate e incantesimi erano soltanto leggende”; scuola elementare), mentre alle 11.30 è la volta di Michele D’Ignazio (“Perché quando i grandi dicono forse vogliono dire mai?”; scuola elementare). Sabato 10 alle 11.30 ecco Folco Terzani (“Perché sento dire così spesso, anche in chiesa, a messa, quando il prete fa la predica, che gli uomini grandi sono peccatori, cattivi, egoisti e una quantità di altre brutte cose?”; liceo), coinvolto anche lunedì 12 alle 10.30 (“Perché i grandi quando parlano con noi si dimenticano sempre di essere stati bambini, di avere avuto anche loro la “giornata nera” in cui non va mai bene niente?”; scuola elementare) e, sempre lunedì, rispondono ai Perché Mons Massimo Camisasca alle 11.30 (“La mia insegnante mi ha detto che oggi il mondo è dominato tutto dalla violenza. (…) Secondo te ha ragione?”; liceo) e Lorenzo Viganò alle 13.30 (“Vorrei sapere perché i grandi non chiedono mai perché”; scuola media).
Accanto a Il Gioco dei Perché, il programma rivolto ai giovanissimi è una ricca mappa che guida studenti e ragazzi, fra incontri dal vivo con i loro idoli – ospiti d’eccezione come Bebe Vio, la più famosa atleta paralimpica italiana – vari laboratori nei quali mettersi alla prova, altre culture da conoscere meglio e tematiche ambientali e nuove tecnologie da approfondire. Solo per fare alcuni esempi, giovedì 8 si spazia dal favolistico al reale. Mentre la “signora dei gomitoli” Gisella Laterza accompagna i ragazzi in un viaggio nella tradizione favolistica italiana e Andrea Vitali dà la sua personale interpretazione di una famosissima leggenda, la realtà fa capolino con Francesco D’Adamo e l’attivista Harriet, di cui racconta la storia. Sempre di storia, ma ancestrale, si discute con la paleontologa Silvana Condemi, scoprendo cosa abbiamo in comune con gli uomini di Neandertal; le arti dominano invece gli incontri di Aurora Marsotto, concentrata sulla danza, e di Federico Maggioni, che gioca con un grande classico della nostra tradizione letteraria, mentre la recitazione è uno degli argomenti trattati da Beatrice Vendramin, star di Instagram e attrice, che si racconta tra sogni e successo. Un laboratorio digitale con la piccola Rosie Revere, l’ingegnera, dove poter progettare la propria invenzione scientifica. La giornata di venerdì 9 inizia con un viaggio fra narrazione e mito, guidati da Alessandro D’Avenia alla ricerca di risposte all’interrogativo “L’amore salva?”, e la dimensione umana è il filo che unisce gli incontri di Leonardo Caffo e Luigi Ballerini, affrontati però con chiavi e prospettive diverse: filosofiche il primo, narrative il secondo. Carlo Greppi e Zita Dazzi parlano di frontiere e confini, e di cosa accade quando si decide di attraversarli, mentre Roberto Piumini e Leonardo Patrignani conducono la fantasia dei ragazzi attraverso due mondi opposti ma ugualmente affascinanti: un passato lontano e un futuro distopico. L’ex magistrato Gherardo Colombo spiega ai ragazzi cosa si intende per “cittadinanza attiva” e come si educa ai suoi diritti, mentre l’esperto mondiale di ghiaccio marino Peter Wadhams richiama l’attenzione sulle conseguenze drammatiche del riscaldamento globale. Con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci i ragazzi imparano come distinguere scienza, leggende e fake news, e con la lezione di inglese di John Peter Sloan si cimentano in dialoghi ed esercizi. Insieme al gattino Ciripò i più piccoli capiscono come difendersi dal cyberbullismo, e giocando con l’app “Se mi ami non morire” scoprono da vicino il viaggio, le speranze e la disperazione dei profughi che dalla Siria cercano una via per raggiungere l’Europa.
Sabato 10, mentre Licia Troisi spalanca le porte del fantasy e Margherita Loy quelle dell’arte, si fa tappa nella mitologia grazie alla penna della giovane Andrea Marcolongo, che ripercorre il viaggio di Giasone e Medea verso il proprio destino, come metafora della crescita. Marco Santagata e Vincenzo Manca guida gli appassionati di scienze alla scoperta dell’universo e Mario Tozzi, geologo e divulgatore, accompagna i ragazzi in un viaggio nel mondo del mare, per educare alla sostenibilità delle risorse. Lara Albanese parla quindi di costellazioni e una vera e propria “star” dello spettacolo arriva in fiera: Eleonora Gaggero, al suo esordio letterario. È inoltre un viaggio nel passato quello proposto da due laboratori: esplorando il mondo della stampa tipografica, i bambini hanno l’occasione di comporre coi caratteri mobili e stampare una personale cartolina, per poi tornare alla tradizione, con il gioco dell’oca rivisto in digitale. Il programma di domenica 11 è all’insegna del movimento: dalla danza delle Coccole sonore di Greta allo Yoga di Clemi Tedeschi. Incursioni nel digitale con la YouTuber Sivi Show e nel mondo delle illustrazioni di Giulia Orecchia, che dà vita a una Sicilia fatata e suggestiva. Un’occasione anche per imparare giocando con due workshop digitali: alla scoperta dei circuiti elettrici con la tenera Lola Slug e dell’ambiente marino con l’Acquario di Genova. Chiusura lunedì 12 con tante storie sulla “specialità della diversità” in compagnia di Bebe Vio, che si racconta al pubblico della Fiera a partire dal suo ultimo libro, di Lisbeth – protagonista del romanzo di Mavis Miller – che non riesce a volare e di Lucio, amante della montagna rimasto senza vista dopo una malattia, del quale parla Giuseppe Festa. Inoltre, Lene Kaaberbol accompagna i ragazzi nel mondo del fantasy mentre lo YouTuber Amedeo Preziosi svela loro tutti i segreti sulla scuola, indispensabili per sopravvivere! Infine, ancora digitale insieme agli YouTuber Francesco Sole e Chiara di Quarto, idoli delle nuove generazioni, e un laboratorio con la nuova app “Faces”, giocando coi ritratti di altri tempi nell’era del selfie.
E non è tutto: fra un incontro e l’altro, seguendo la scansione tematica suggerita dalle cinque giornate, è in programma una striscia quotidiana per i più piccoli (curata da un giornalista d’eccezione: Geronimo Stilton) e non mancano le contaminazioni più imprevedibili, dalla danza alle lezioni di yoga. Durante i laboratori si svolgono anche lezioni pratiche di riciclo (Comieco) e di cucina nell’area Tempo di Libri A Tavola (Sale&Pepe), si offre la chance di cimentarsi come reporter, artisti e piccoli architetti (Focus Junior) e di volare nel passato alla riscoperta di una Milano in continua evoluzione (Fondazione Pirelli). Una serie di laboratori per i più piccoli, realizzata in collaborazione con The Content Makers, è incentrata sul tema del digitale, mentre una striscia quotidiana mette a punto il Decalogo del Buon Digitale, per un uso consapevole e creativo della Rete e dei new media da parte di genitori e ragazzi. Sempre ai lettori in erba sono dedicate le attività di Nati per Leggere, un programma nazionale che promuove la lettura condivisa in famiglia come esperienza fondamentale sin dai primi mesi di vita. In uno spazio dedicato, durante i cinque giorni della Fiera, vengono proposte letture ad alta voce per scuole d’infanzia e famiglie con bambini sotto i 6 anni (su prenotazione tramite il modulo per gli insegnanti). È inoltre realizzato, in collaborazione con la Fondazione LIA, lo spazio I libri di tutti, dedicato all’accessibilità: insieme all’esposizione di varie soluzioni di lettura accessibile (dal braille al digitale), anche quest’anno si propone una serie di Reading al buio per il pubblico e le scuole, in cui autori, fra cui Oney Tapia, e lettori non vedenti si alternano nella lettura di brani dei loro libri.
Parallelamente, si sviluppa il programma per le università. Con Prendi la lode e scappa, a cura del Gruppo Accademico Professionale AIE, torna il processo all’università, quest’anno dedicato agli sbocchi occupazionali dei laureati: un processo simulato in cui l’accusa, Matteo Turri della Statale di Milano si confronta con la difesa, Stefano Cigada del Politecnico, interrogando, assieme a Sergio Rizzo in rappresentanza della parte civile, quattro testimoni a sorpresa. Ad assicurare l’imparzialità è Margherita Ramajoli, giurista della Bicocca. La sentenza è affidata al pubblico in sala. Tempo di Libri collabora con diversi atenei nella progettazione di percorsi e incontri speciali, a cominciare dal ciclo Bocconi d’Inchiostro: il caffè a cura dell’Associazione studentesca letteraria Bocconi d’Inchiostro, nel quale i ragazzi dialogano con autori e addetti ai lavori e animano dibattiti letterari sui temi delle diverse giornate. Domenica 11 intervistano Umberto Galimberti, un’intervista speciale sulla sua vita di scrittore e professore, e lunedì 12 organizzano una tavola rotonda con i diversi attori della filiera editoriale. La redazione di Inchiostro. Il giornale degli studenti dell’Università di Pavia, in collaborazione con Birdmen, organizza, invece, un talk show sulle testate giornalistiche universitarie, in cui i giovani sono protagonisti e si interrogano su cosa significa fare giornalismo oggi. Due sono gli incontri nella giornata dedicata alle donne: il Politecnico di Milano porta in scena Tre donne politecniche, che ci parlano della loro vita professionale in un ambiente tradizionalmente maschile; l’Università degli Studi di Brescia propone 100 donne contro gli stereotipi. Quest’ultimo ateneo organizza anche il A step forward. Accorcia le distanze, sugli stereotipi sui ruoli sociali. Sempre ai giovani è dedicato l’incontro promosso dall’Università degli Studi di Bergamo sulla Costituzione. Scusi, lei lo scriverebbe un romanzo con il computer? è invece un dibattito con Franco Buffoni, Paolo di Paolo, Francesco Pecoraro e Gino Roncaglia aperto al pubblico e agli scrittori, promosso da PAD Pavia Archivi Digitali-Università degli Studi di Pavia. L’Università degli Studi di Milano propone domenica un dialogo sulle ricette d’autore Magiarsi le parole, con Luca Clerici, Vittoria Dalla Cia, Maddalena Fossati Dondero, Emanuela Scarpellini, e giovedì sui Libri per tutti – con Luca Clerici, Giovanna Rosa, Andrea Riccardi – scritti da ingegneri, naturalisti, geografi, medici, viaggiatori dalla vita avventurosa, popolari un tempo e oggi dimenticati. Un gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Milano collabora alla redazione dell’edizione Daily del “Giornale della Libreria”, mentre il Master Professione Editoria dell’Università Cattolica cura la tavola rotonda Sfide per un’editoria in movimento, che vede gli allievi trasformarsi in addetti stampa, giornalisti web e social media manager. A editori, librai e bibliotecari è poi dedicata la presentazione di un’indagine (estensione dell’Osservatorio AIE sulle nuove forme di consumo editoriale e culturale) sui comportamenti di lettura di bambini e ragazzi fra 3 e 13 anni, una fascia poco esplorata: approfondimento sui loro generi preferiti, i personaggi, le tecnologie, l’uso degli smartphone, il rapporto con il tempo, il ruolo degli insegnanti e della scuola, la lettura a voce alta in famiglia.
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