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Il sistema di sorveglianza partecipata online della Fondazione ISI di Torino, ramo italiano del network europeo Influenzanet, si rinnova nella grafica e nell’infrastruttura. Tra le novità, anche la collaborazione al progetto VERDI sull’impatto delle varianti di coronavirus (SARS-CoV-2) su donne in gravidanza e bambini.
Da oltre tredici anni, Influweb (influweb.org) contribuisce alla sorveglianza dell’influenza in Italia attraverso un innovativo sistema di monitoraggio online partecipato dai cittadini. Un percorso – basato sull’intreccio virtuoso tra tecnologia, scienza e comunità – che adesso viene rilanciato attraverso un nuovo sito che permetterà un controllo ancora più accurato dell’evoluzione nel nostro paese di epidemie influenzali e di emergenze pandemiche come quella del COVID-19.
«Grazie a due progetti europei, abbiamo potuto rinnovare integralmente l’infrastruttura e la veste grafica del sito», dice Daniela Paolotti, senior research scientist di Fondazione ISI e coordinatrice di Influweb. «Presentata a novembre, la nuova piattaforma presenta delle caratteristiche molto importanti. Da un lato, ci permette di mostrare in modo chiaro e in tempo reale l’andamento del COVID-19 e dell’influenza in Italia; dall’altro, essendo concepita in modo da sostenere un numero di iscrizioni ancora più alto che in passato, migliora l’accuratezza del sistema».
Negli ultimi mesi, il rinnovamento delle infrastrutture tecnologiche non ha riguardato solo Influweb, ma anche altri mirror della rete di sorveglianza europea Influenzanet (influenzanet.info), tra cui i due Infectieradar in Belgio e Olanda. L’intero sistema è stato aggiornato all’emergenza pandemica degli ultimi anni, comprese nuove domande nel questionario relative a sintomi legati al COVID-19 (come la perdita di gusto e di olfatto). A livello sperimentale, nei mesi scorsi sono state periodicamente aggiunte anche domande inerenti alla sfera psicologica e sociale, sulla percezione o il timore nei confronti del virus.
«Sappiamo che molte persone che si infettano con il coronavirus presentano sintomi lievi – a volte addirittura nessuno – e per questo motivo non chiedono nemmeno assistenza sanitaria», dice Paolotti. «Anche tra chi si rivolge al medico, non tutti ricevono un test. Ciò rende più difficile monitorare la circolazione del coronavirus in Italia. Grazie all’aiuto degli utenti volontari, a maggior ragione se ben distribuiti nelle aree del paese, Influweb ci permette di seguire da vicino cosa sta succedendo».
Nata nel 2008 e rivolta al territorio italiano, Influweb è una delle prime e più longeve piattaforme al mondo di monitoraggio partecipato dell’influenza. Il meccanismo è semplice: dopo essersi iscritti al sito, gli utenti iniziano a compilare brevi questionari periodici e anonimi in cui indicano la presenza (o l’assenza) di sintomi influenzali. Influweb raccoglie i dati e li distribuisce in tempo reale su una mappa del paese, disponibile online, in cui la percentuale degli utenti che manifestano sintomi è indicata su una scala cromatica dal rosa chiaro (meno casi) al rosso scuro (più casi). Il processo di compilazione del questionario richiede pochi secondi e può essere effettuato su qualsiasi device (la nuova piattaforma si adatta automaticamente a smartphone, tablet e laptop). Maggiore è il numero di utenti, statisticamente più accurate sono le dinamiche sulla circolazione mostrate dalla mappa.
«Oggi l’attenzione è naturalmente in gran parte concentrata sul coronavirus», spiega Paolotti. «Ma Influweb continua a monitorare anche l’influenza tradizionale. Da molti anni il progetto collabora con l’Istituto Superiore di Sanità, affiancandosi agli altri sistemi di sorveglianza. Si tratta di una piattaforma molto dinamica, pronta a rispondere all’arrivo di nuove pandemie: è successo con il COVID-19 a inizio 2020, così come era stato con il virus H1N1 nel 2009».
Il restyling tecnologico non è l’unica novità di Influweb per la stagione 2021-2022. Il progetto collabora infatti anche con VERDI (Sars-CoV-2 variants Evaluation in pRegnancy and paeDIatrics cohorts), un nuovo consorzio internazionale che si pone l’obiettivo di studiare l’impatto delle varianti di COVID-19 sulle donne in gravidanza e i bambini. Guidato dall’Università di Padova con la Fondazione Penta Onlus e finanziato dalla Commissione Europea, VERDI riunisce 22 centri d’eccellenza in Europa, Stati Uniti, Sudafrica, Medio Oriente, Asia e Caraibi.
«VERDI è un progetto basato sulle cosiddette coorti “population-based”, cioè legate a fasce specifiche di popolazione che vengono seguite nel tempo», spiega Daniela Paolotti. «I bambini e le donne in gravidanza rappresentano due tra le categorie che sono rimaste più indietro nella corsa ai vaccini e che quindi sono più soggette al rischio di sviluppare o far circolare nuove varianti del coronavirus. Obiettivo di Influweb sarà di attrarre tra i suoi utenti il numero maggiore possibile di famiglie con bambini o donne in gravidanza. Questi soggetti saranno invitati a fare attività di self-swabbing (il tampone domestico) e i dati raccolti potranno aiutare l’analisi genomica e il monitoraggio della circolazione delle nuove varianti».